Per l'ultima animazione in biblioteca è
stata proposta agli alunni delle classi terza e quarta della Scuola
Primaria Marconi la lettura del libro dal titolo: “Ci vorrebbe
tanta colla. Il terremoto nelle Marche raccontato dai bambini".
L’obiettivo è stato quello di costruire un contesto di
riflessione condiviso in cui leggere le storie dei bambini che hanno
vissuto l’esperienza del sisma.
Le
insegnanti hanno chiesto agli alunni chi di loro volesse iniziare per
primo con la lettura dei racconti dei loro coetanei e molte sono
state le mani alzate. Ciò che ne è emerso è stato il loro ben
porsi all’ascolto con atteggiamento partecipativo. Si sono, uno ad
uno, cimentati nella lettura, durante la quale l’attenzione non è
mai calata: ogni parola letta veniva interpretata nel suo significato
profondo e in uno spazio dedicato alla conversazione, si sono
raccolte le loro opinioni e i loro commenti riguardo alle emozioni
che hanno provato e descritte dai “bambini del libro”.
I
nostri alunni si sono immedesimati nelle loro storie e si sono messi
“nei panni di ciascun bambino del libro”, dimostrando grande
sensibilità, tanto che un alunno al sentire il racconto dei vissuti
di tristezza di bambini come lui, si è commosso e non ha trattenuto
le lacrime.
Approfittando
dell’interesse suscitato negli alunni abbiamo chiesto loro di
rappresentare le loro emozioni, le loro paure con un disegno, proprio
come avevano fatto i “bambini del libro”, in una specie di
confronto di stati d’animo. Pertanto, si sono subito messi
all’opera e muniti di fogli e matite colorate hanno espresso le
loro emozioni dipingendole e colorandole come ognuno le sentiva.
In
aula c’era massimo silenzio.
L'animazione è stata arricchita dalla presenza di un alunno non vedente che è intervenuto raccontando le sue emozioni.
L'animazione è stata arricchita dalla presenza di un alunno non vedente che è intervenuto raccontando le sue emozioni.
La foto di gruppo con i loro disegni testimonia la solidarietà e la vicinanza dei nostri alunni per i bambini che si sono trovati a vivere, loro malgrado, il trauma del sisma.
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